Emergenza coronavirus, aumentano i casi di violenza sulle donne. Le richieste di aiuto aumentate del settantacinque per cento.
Nell’emergenza coronavirus si sta consumando un altro dramma, quello della violenza sulle donne, una delle piaghe dell’Italia. A causa dell’isolamento forzato, le vittime sono costrette a convivere con il proprio carnefice e non stupisce tra tra il 2 marzo e il 5 aprile le richieste di aiuto delle donne ai centri anti-violenza siano aumentate del 75%.
Coronavirus, aumentate del 75% le richieste di aiuto di donne vittime di violenza
“Tra il 2 marzo e il 5 aprile, in piena emergenza coronavirus, le richieste d’aiuto delle donne ai centri antiviolenza della rete D.i.Re sono aumentate del 75% rispetto all’anno precedente“, ha dichiarato il ministro Alfonso Bonafede in un messaggio condiviso sulla propria pagina Facebook.
Si tratta di un dato preoccupante, che svela un problema trascurato in questa emergenza legata al coronavirus.
La pandemia che ha travolto l’Italia, in molti casi, ha accentuato i problemi esistenti e mai risolti con i quali il Paese deve fare i conti.
Bonafede, “La violenza contro le donne è una piaga che purtroppo nella maggior parte dei casi si consuma all’interno delle mura domestiche”
Bonafede ha parlato nello specifico del problema della violenza sulle donne, un problema evidentemente accentuato dall’isolamento e dalla convivenza forzata.
“La violenza contro le donne è una piaga che purtroppo, nella maggior parte dei casi, si consuma all’interno delle mura domestiche. In queste settimane di chiusura in casa dovuta al coronavirus, ci sono tante donne che hanno visto aggravarsi il loro inferno quotidiano. Donne che, avendo il loro aguzzino costantemente in casa, sono state private di qualsiasi spazio di libertà”.
Di seguito il post condiviso da Alfonso Bonafede sulla propria pagina Facebook
Gli strumenti a disposizione delle donne
Nella parte conclusiva del suo messaggio Bonafede ha voluto ricordare quelli che sono gli strumenti a disposizione delle donne vittime di violenza. Che anche in questa fase emergenziale non possono essere lasciate da sole.
“Insieme alla ministra Bonetti, che sta portando avanti un lavoro preziosissimo, venerdì abbiamo incontrato le associazioni che si battono contro la violenza sulle donne per parlare di cosa si può fare sotto il profilo della giustizia. Intanto è importante che tutte le donne che subiscono violenza sappiano che possono chiamare il 1522 oppure scaricare la relativa app per chattare in sicurezza con un’operatrice”.